miércoles, 24 de marzo de 2010

Alfonso Gatto
(1909-1976)

LAS COSAS


[Ottone Rosai, "Uomo che aspetta"]


Le cose


Un giorno busseranno ad ogni casa,
chi vive è già colpevole d’avere
la sua vita segreta. Scende il buio
della notte, si resta dietro ai vetri
ad aspettare come giunge il vasto
assurdo della quiete. È nelle cose
di sempre ferme al loro posto il nuovo
sguardo impietrito: l’angolo deserto
mette in salvo il fuggiasco o per lo scarto
gli affaccia la sua muta. Sembra un vano
delirio questo credere alle cose.



*


Las cosas


Un día golpearán en cada casa,
quien vive ya es culpable de tener
su vida a solas. Cuando baja oscura
la noche, uno se queda tras los vidrios
aguardando que llegue el vasto absurdo
de la quietud. Está en las mismas cosas
de siempre, siempre en su lugar, la nueva
mirada pétrea: la desierta esquina
pone a salvo al que huye o bien lo embate
de cara al pelotón. Parece un vano
delirio este creer aún en las cosas.



[De Giornale di due inverni,
1943-‘44 / 1964-’65]


[Versión de P. A.
Arcavàcata di Rende, 1988-1994]

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